POSTATO DAL PROF DI
ITALIANO:
A pochi giorni dall’apertura dell’EXPO a Milano, questo
articolo pubblicato da la Repubblica
il 27 aprile 2015 aiuta a capire che cosa sono state le Esposizioni Universali
nel passato e quali innovazioni ci hanno lasciato. Leggetelo, perché è molto
interessante per la storia che studieremo l’anno prossimo; anzi, fate un
piccolo esercizio: informatevi per conto vostro su chi o che cosa sono tutte le
persone o le cose che vengono nominate nell’articolo e non conoscete. Ciao ciao….
Pneumatici, ketchup e macchine da cucire
così l'eredità dell'Expo ci ha cambiato la vita
L'EXPO è la civiltà che diventa
fiera di se stessa. La vetrina in cui storicamente sono state esposte per la
prima volta le invenzioni che hanno cambiato la nostra vita. È così dalla prima
Great Exhibition, quella di Londra del 1851, quando nell'enorme Crystal Palace,
costruito per l'occasione a Hyde Park, vengono esposti ben centomila manufatti
per celebrare la religione del progresso. Fra questi il caucciù vulcanizzato,
ideato da Charles Goodyear, da cui nasceranno i moderni pneumatici. E il
cannone in acciaio fuso, vanto delle officine Krupp, che raddoppiando la
gittata dell'arma di fatto rivoluziona la balistica bellica. Il numero di merci
è tale da ubriacare visitatori eccellenti come Charles Dickens, che lamenta
l'eccesso di cose da vedere.
E se Londra celebra la potenza
dell'industria, la seconda edizione che si tiene a Parigi nel 1855, allarga il
campo agli oggetti di uso comune. Quelli che rivoluzionano le abitudini
quotidiane delle persone. Il primo tagliaerba della storia. La gloriosa
macchina da cucire Singer, che trasforma ogni casa in un'officina di virtù
domestiche. La prima lavatrice meccanica. Il primo veicolo semovente, prototipo
dell'automobile a petrolio. E, per la gioia delle bambine, la prima bambola
parlante. Da allora Parigi diventa la capitale morale delle esposizioni
universali, con cinque edizioni e cento milioni di visitatori. Per quella del 1867
vengono introdotti i padiglioni, che da allora diventeranno la cellula di tutte
le manifestazioni espositive. E per mostrare ai 15 milioni di visitatori gli
imponenti edifici affacciati sulla Senna viene inaugurato il primo
bateau-mouche. Vanto di quella manifestazione sono lo scafandro da palombaro,
l'ascensore, la macchina per produrre bevande gassate. E il cemento armato. Ma
oltreatlantico non stanno certo a guardare. A Philadelphia nel 1876 Alexander
Graham Bell presenta il telefono e Thomas Alva Edison il telegrafo. Inaugurando
di fatto l'era delle comunicazioni di massa. Con il contributo della Remington,
che espone la prima macchina da scrivere. Ma mette a segno un colpo decisivo
anche la Heinz, che stupisce tutti con il ketchup, destinato a diventare il
simbolo planetario del fast food.
E la serie continua con altre due
esposizioni parigine che lasceranno un segno indelebile nell'immaginario
mondiale. Quella del 1889, che celebra il centenario della Rivoluzione e regala
al mondo un monumento alla modernità come la Tour Eiffel. Nata come struttura
provvisoria e diventata invece il simbolo della città. Che nell'Expo 1900 si
guadagna l'appellativo di Ville Lumière. Lumière proprio come i fratelli
Auguste e Louis, che in quella stessa edizione stupiscono il mondo con il
cinema. La scatola magica che da allora diventa l'officina mitologica della
contemporaneità. Ma le grandi esposizioni innovano anche l'arte e
l'intrattenimento di massa. Nel 1933
a Chicago il Belgio presenta il primo parco dei
divertimenti, cui si ispirerà Walt Disney per Disneyland. E a Parigi nel 1937
Pablo Picasso dipinge Guernica per il
padiglione spagnolo.
Si può dire che ogni edizione
rispecchia il profilo complessivo di un'epoca e annuncia quella successiva.
Quelle tra Otto e Novecento celebrano il culto della produzione. Dell'ingegno
al servizio dello sviluppo. Riflettendo un'idea prometeica della storia e del
dominio dell'uomo sulla natura. Mentre con la seconda metà del Novecento le
Expo cominciano a cambiare filosofia. E da vetrine di invenzioni e di oggetti
si trasformano in occasioni di riflessione sulle urgenze del pianeta, sulla
sostenibilità e sull'equilibrio con il vivente. A fare da snodo è Bruxelles
1958 con il suo Atomium, dove l'Urss espone lo Sputnik. E Osaka 1970 dove accanto
al primo treno ad alta velocità, un bolide da 500 Km orari, debutta il
telefono cellulare.
Ma è con il terzo millennio che
si volta decisamente pagina. L'edizione di Saragozza 2008 è dedicata all'acqua
e alle fonti rinnovabili. Shangai 2010 esplora il futuro della vita urbana con
lo slogan "Better city, better life". Città migliore, vita migliore.
E l'Expo 2012 di Yeosu in Corea, si focalizza sulla salvaguardia dell'ambiente
marino e costiero. Anche se il titolo più poetico è quello dell'Expo giapponese
del 2005 ad Aichi "La saggezza della natura". Profondo ed enigmatico
come un haiku. E adesso è il turno di Milano che si è data una mission epocale
come "Nutrire il pianeta. Energia per la vita". Come dire che
l'alimentazione e la salute, degli individui e dell'ambiente, sono beni comuni.
E che il cibo è vita e non solo consumo. Prove generali di futuro sostenibile.
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